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Dal Cristo Risorto di Bassano Romano attribuito a Michelangelo Buonarroti un'analisi su ciò che ha rappresentato l'eterodossia della fede nel '500 nel tessuto sociale italiano. Un percorso a partire dallo studio della situazione della Chiesa e della cristianità dalle origini medievali e rinascimentali che caratterizzò il panorama europeo e costituì la premessa essenziale alle spinte di riforma della Chiesa. Determinante fu la raffinata teologia e le riflessioni spirituali del teologo spagnolo Juan de Valdés che riaffiorano nella stesura del bellissimo libretto scritto a più mani dal monaco benedettino Benedetto Fontanini da Mantova e dall'umanista Marcantonio Flamini, intitolato Trattato utilissimo del beneficio di Giesu Christo. In apparenza un semplice testo di pietà popolare che fondava le vita morale sul "beneficio di Cristo" ovvero sulla grazia di Cristo concessa agli uomini. Fu particolarmente apprezzato dagli "spirituali" dell' Ecclesia Viterbiensis ed ebbe una grandissima diffusione e consenso in quanto offriva una risposta chiara alle questioni cruciali sollevate dalla Riforma protestante. Un'analisi che certamente non si esaurisce in questo studio e il testo del Beneficio di Christo arrivato a noi nell'unico esemplare custodito presso la St. John's Library di Cambridge, ritorna protagonista a suscitare domande invitando a ulteriori approfondimenti e interpretazioni.